Costruisci il tuo museo immaginario – Workshop di Federico Clavarino
Più di quattro secoli fa, il filosofo e teologo Tommaso Campanella immaginava, nella sua utopica “città del sole”, un edificio che raccogliesse la somma dello scibile umano. Diviso in gironi, questo “museo ideale” avrebbe contenuto di tutto: figure matematiche, metalli, minerali e piante provenienti da ogni dove, artefatti di tutti i tipi, persino vini e liquori.
Dal XVI secolo al XVII secolo, collezionisti Europei raccoglievano oggetti straordinari nelle loro Wunderkammer, luoghi in cui ossa di animali esotici, pietre preziose e artefatti eccezionali trovavano posto nello stesso ambiente.
Verso la metà dell’800 un droghiere dell’Essex, Charles Henry Harrod, apriva un negozio a Knightsbridge, Londra, dov’era possibile acquistare un’enorme varietà di articoli, “da uno spillo a un elefante”. Harrods fu acquistato negli anni ’80 dall’imprenditore egiziano Mohamed Al-Fayed, che si fece costruire una statua di cera all’ultimo piano dello storico edificio di Brompton Road.
L’idea di un posto dove si possa trovare di tutto non è né moderna né Europea. I bazar, zone dedicate al commercio di articoli più disparati, esistevano già nell’antica Persia. Da Fez a Tabriz, da Istanbul al Cairo, il bazar è ancora oggi il cuore pulsante di molte città del Medio Oriente.
Bazar è anche il nome che hanno preso in Spagna i negozi, spesso gestiti da cinesi, che vendono qualsiasi cosa a basso prezzo, molto diffusi anche in Italia. All’altra estremità dello spettro economico rispetto a Harrods, il suo alter-ego di plastica colorata nel delirio del mercato globale, anche “il cinese” è un incarnazione dello stesso desiderio di avere il mondo a portata di mano (e di portafogli).
Tre giorni tra collezioni reali e immaginazione visiva
Ogni giornata inizierà con una visita a una particolare collezione, alla quale seguirà il lavoro pratico. Alla fine di ogni giorno tutti i partecipanti riceveranno commenti e indicazioni rispetto al progetto che stanno sviluppando. Il terzo giorno sarà principalmente dedicato all’allestimento della mostra, che sarà aperta al pubblico.
Federico Clavarino è artista visivo, ricercatore ed educatore. Ha studiato scrittura creativa alla Scuola Holden di Torino e fotografia alla BlankPaper Escuela di Madrid. Ha inoltre conseguito un Master of Research presso il
Royal College of Art di Londra, dove sta attualmente terminando un
dottorato. Finora sono stati pubblicati otto dei suoi libri e le sue opere sono state esposte in tutta Europa, nel programma ufficiale di festival, gallerie e musei. Ha insegnato alla BlankPaper Escuela dal 2012 al 2017 e attualmente
tiene conferenze e workshop a livello internazionale, collaborando con musei, scuole e università.
Struttura del workshop
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Giorni 1 e 2
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Visita a una collezione (museo, archivio, raccolta privata)
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Sessione pratica: sviluppo del proprio progetto fotografico
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Revisione collettiva e discussione dei lavori
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Giorno 3
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Finalizzazione dei progetti
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Allestimento della mostra
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Apertura al pubblico
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Obiettivi
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Sviluppare una riflessione visiva sul tema del collezionismo
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Esplorare il concetto di “museo immaginario”
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Lavorare con la fotografia come mezzo di raccolta, selezione e narrazione
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Costruire una mostra collettiva a partire da sguardi individuali
A chi è rivolto
A fotografi, artisti, studenti, appassionati di immagini e narrazione visiva. Non sono richiesti requisiti tecnici specifici, ma una reale motivazione a lavorare su un progetto personale.
Data di inizio: 17/10/2025
Data di fine: 19/10/2025
Livello: Intermedio
Durata: 3 giorni
Modalità: In presenza
Costo: € 300