Installazione fotografica “Una memoria non mia” di Paolo Buatti al Pratt Institute Roma dal 19 al 22 giugno 2025

Roma, giugno 2025 – Dal 19 al 22 giugno, il Pratt Institute di Roma, nel cuore di Trastevere, ospita l’installazione fotografica “Una memoria non mia / Una memoria que no es mía” dell’artista visivo Paolo Buatti. La mostra, aperta al pubblico con ingresso gratuito, sarà visitabile ogni giorno dalle 17:30 alle 21:30 presso la sede in Piazza Santa Apollonia 3, con vernissage giovedì 19 giugno alle ore 19:30.

Un viaggio visivo tra memoria, finzione e archivio fotografico

L’opera indaga la memoria fotografica familiare come spazio di transizione tra realtà, ricordo e immaginazione. Il progetto nasce da un archivio di negativi originali scattati negli anni ’50 in Argentina dai nonni materni dell’autore. Attraverso manipolazioni digitali, Paolo Buatti altera e reinventa le immagini d’archivio, generando una narrazione visiva instabile e stratificata che solleva domande su ciò che è reale, possibile o immaginato.

Il risultato è un’installazione immersiva che fonde dimensioni affettive e finzionali, rendendo l’archivio vernacolare uno strumento poetico e critico. Una riflessione potente su memoria, identità e fotografia.

Un’opera in movimento tra Firenze, Reggio Emilia e Roma

Presentata in anteprima alla Fondazione Studio Marangoni di Firenze e selezionata nel circuito OFF di Fotografia Europea 2025 a Reggio Emilia, l’installazione arriva ora a Roma per una nuova tappa del suo percorso espositivo.

L’artista: Paolo Buatti

Paolo Buatti (1983) è un regista, fotografo e designer nato nell’Appennino ascolano. La sua ricerca visiva attraversa biografia, paesaggio e geografie sonore, con un approccio ibrido tra documentazione e finzione. Il suo lavoro è stato esposto in contesti nazionali e internazionali e si distingue per l’uso della fotografia come dispositivo narrativo e critico.

Info mostra
Dove: Pratt Institute, Piazza Santa Apollonia 3, Roma (Trastevere)
Quando: 19–22 giugno 2025
Orari di visita: 17:30 – 21:30
Vernissage: giovedì 19 giugno, ore 19:30
Web: https://www.paolobuatti.it/

È aperta la open call “ESSERE-CON” promossa da SAMBRE, un nuovo collettivo fotografico con sede a Firenze. L’invito è rivolto a fotografi, fotografe e videomaker che vogliono esplorare visivamente il tema della collettività nel mondo contemporaneo. I progetti selezionati saranno esposti nella mostra collettiva che si terrà il 26 e 27 settembre 2025 presso il Circolo ARCI La Montanina di Montebeni (Fiesole, FI), con la curatela di Lucrezia Caliani.

Questa call per fotografi 2025 è un’opportunità concreta per artistə visivə che lavorano su temi sociali, relazionali, partecipativi o documentaristici, e desiderano portare il proprio sguardo all’interno di uno spazio collettivo e inclusivo.

Tema della call: “ESSERE-CON”

La call invita a riflettere su cosa significhi “essere insieme” oggi: quali gesti, luoghi, relazioni definiscono ancora l’idea di comunità? In un’epoca di crisi e disgregazione sociale, l’obiettivo è costruire un archivio visivo del presente, in grado di raccontare nuove prospettive sul senso del vivere comune.

Possono partecipare:

  • Fotografi/e e videomaker emergenti

  • Singoli o collettivi

  • Progetti già realizzati o in corso

Cosa inviare:

  • 3–10 immagini in formato JPG oppure un video in formato MP4 (max 15 minuti)

  • Breve presentazione del progetto (max 700 parole)

Scadenza invio materiali: 20 luglio 2025, ore 24:00
Come candidarsi: Tramite il modulo Google Form disponibile su Instagram @sambre_collective

Selezione e mostra finale

Saranno selezionati quattro progetti fotografici e un progetto video, che verranno presentati all’interno della mostra collettiva “ESSERE-CON”. L’evento sarà un’occasione di incontro tra artistə e pubblico, e includerà momenti di confronto, talk e attività partecipative.

SAMBRE è un collettivo artistico e fotografico nato a Firenze, fondato da sei giovani artistə formatə alla Fondazione Studio Marangoni. Il gruppo promuove l’arte contemporanea come pratica condivisa e relazionale, creando opportunità di visibilità, formazione e scambio tra artisti, territori e comunità.

Attraverso mostre, open call, workshop e laboratori, SAMBRE lavora per valorizzare la fotografia emergente in Italia, promuovendo progetti culturali sostenibili e inclusivi.

Contatti e informazioni
sambrecollettivo@gmail.com
Instagram: @sambre_collective

Dal 9 al 26 gennaio 2025 Rifugio Digitale presenta la mostra Avevo Due Paure dei fotografi Paolo Cagnacci e Matteo Cesari con video di Theo Putzu a cura di Paolo Cagnacci e Irene Alison. La mostra è stata organizzata in collaborazione con Forma Edizioni e l’Associazione Infoto Firenze e con il contributo di Fondazione CR Firenze. I video sono stati realizzati grazie al supporto di Banca Ifigest e Unicoop Firenze.

La Resistenza partigiana fu un insieme di movimenti politici e militari, un’opera di guerriglia, una lotta clandestina in cui rischiarono, e spesso persero, la vita donne e uomini provenienti da diverse fazioni ideologiche, da differenti ceti sociali, uniti dalla comune causa di liberare l’ Italia dall’occupazione nazifascista.
Cosa resta oggi di questo capitolo fondante dell’identità italiana, al di là di qualche pagina nei libri di scuola e dei ricordi dei pochi testimoni di quei giorni febbrili ancora in vita? Alla vigilia dell’ottantesimo Anniversario della Liberazione, con Avevo Due Paure i fotografi Paolo Cagnacci e Matteo Cesari – già autori
di Unaezeroquattro, indagine visiva sulla strage dei Georgofili – con il regista Theo Putzu, se lo sono chiesti, tornando con il loro obiettivo a dare presenza al passato. Perché la Storia non è solo quella scritta nei libri. La Storia sta dentro le pietre, nella terra, negli occhi di chi resta. Della Storia sono imbevute le radici degli alberi, della Storia siamo fatti noi. E la Storia ci parla, se tendiamo l’orecchio ad ascoltarla. Avevo Due Paure – mostra a cura di Paolo Cagnacci e Irene Alison esposta presso la galleria Rifugio Digitale – non è solo un itinerario nella memoria, è una questione dischiusa sul nostro presente: un viaggio nello spazio e nel tempo per dare corpo e immanenza al passato, per preservare quel che rimane, per coltivare un’eredità ancora fertile.

STRAORDINARIO NELL’ORDINARIO è il progetto fotografico che Martina Oliva ha realizzato durante il corso di Fotografia di Ritratto con il docente Paolo Cagnacci.

Oggi tutto si è ridotto a uno sguardo veloce. Il nostro livello di attenzione è calato drasticamente. La vita è diventata frenetica, corre senza sosta.

Ciò che ci circonda sembra aver perso importanza: i rapporti personali, la gentilezza, la bellezza naturale. Non osserviamo più, non immaginiamo, non andiamo oltre. Ci fermiamo al primo ostacolo o ci accontentiamo della realtà che ci viene offerta quotidianamente.

Non approfondiamo, non esploriamo. Siamo diventati pigri. Anche le emozioni sembrano essere sbiadite, quasi annullate. Ci limitiamo.

Tutto si è omologato. Abbiamo perso il contatto con l’umano, con il sensibile, e ci siamo immersi in una realtà distaccata, fredda, egoista e superficiale. Ci siamo smarriti. Quasi completamente.

Questo progetto nasce per riscoprire il reale, l’ambiente, le persone, i dettagli. È un viaggio che parte dal quotidiano, dagli aspetti più comuni e semplici. Un invito a ritrovare lo straordinario in un oggetto, in una persona, in un sentimento, in un luogo.

È un percorso di riscoperta di sé, un ritorno alle origini. Riconnettersi con il mondo partendo da zero, attraverso l’ordinario che, a uno sguardo più attento, si rivela straordinario.

ICF srl - Via S. Zanobi, 32/r - 50129 Firenze | P.IVA & CF 07292720484 | Numero REA: FI - 693428 | Capitale sociale versato: € 2.500,00 | © 2025 | Privacy Policy - Cookie Policy

expand_less