Ciro Frank Schiappa segnalato al Premio Amilcare Ponchielli

I photo editor del GRIN (Gruppo Redattori Iconografici Nazionale) hanno voluto, nel 2002, creare un’associazione professionale per migliorare e crescere insieme. E, in ricordo del primo grande photo editor italiano, Amilcare G. Ponchielli, nel 2004 hanno istituito un premio per un progetto fotografico adatto alla pubblicazione su un periodico oppure online.
Ciro Frank Schiappa, fotografo professionista, ha terminato gli studi alla FSM nel 1998, è segnalato al prestigioso Premio Amilcare Ponchielli con il progetto Estado de Alarma.

 

“Il Governo della Spagna, avvalendosi dei poteri ad esso conferiti dall’articolo 116.2 della Costituzione, può dichiarare uno stato di allarme, in tutto o in parte del territorio nazionale, in caso di grave alterazione della normalità (catastrofi naturali, crisi sanitaria, carenza di prima necessità, paralisi dei servizi pubblici essenziali). Il 21 giugno 2020 si è concluso formalmente, dopo novantanove giorni e sei estensioni, quello che è stato definito qui in Spagna lo “Stato di allarme” per contrastare l’epidemia di Covid 19.
Le foto che presento al concorso sono una piccola selezione di un diario fotografico della mia famiglia realizzato a Barcellona durante la quarantena. Immagini che ho postato su Instagram ogni giorno, dall’inizio fino alla fine del lockdown. (https://www.instagram.com/cirofrankschiappa/) . Non è una novità per me lavorare in forma diaristica, e l’approccio al tema della famiglia mi è sicuramente affine. Riguardo il mio percorso artistico e penso che la mia vera missione fotografica sia quella di creare un grande e voluminoso album di famiglia. Dal 1991, anno della mia scoperta della fotografia, ho sempre documentato la mia famiglia, quella di origine, i miei genitori, gli amici, le mie compagne e i miei figli. Fuggo ogni tanto e mi rifugio in altri progetti di paesaggio urbano e di architettura, ma la vera spina dorsale rimane l’Album, un archivio familiare che ho composto con dedizione utilizzando pochi stili e tante macchine fotografiche, analogiche e digitali, nel corso di 30 anni.
Questa è una premessa per dire che lavorare nell’ambiente circoscritto della casa con soggetti familiari è stato per me una decisione del tutto naturale. La mia compagna Maria e i miei figli Anita, Leonardo ed Elena, hanno vissuto questo mio diario della quarantena con partecipazione e amore ed è grazie a loro che è nata l’idea di realizzare un libro da queste fotografie.
Lo sguardo sulla famiglia in questo lavoro è stato condizionato da un evento storico. Il racconto si è evoluto in condizioni totalmente inedite che mi hanno permesso di creare una routine, una disciplina nel fotografare, con l’intento di realizzare una testimonianza condivisa.
Fin dal primo giorno di lockdown ho pensato alla realizzazione di un libro. Per questo tutto il processo fotografico è stato contraddistinto da un editing giornaliero, una scrittura che ha le qualità del documento, ma che ha tentato di spaziare nel racconto fantastico, la favola o addirittura la fantascienza per bambini. Rodari, Munari, una enciclopedia per bambini della Utet, Luigi Ghirri, le favole illustrate hanno bussato alla mia porta durante quei giorni. Sono un tesoro che tengo stretto, un’eco della mia infanzia di bambino cresciuto a Modena negli anni settanta, che cerco di trasmettere ai miei figli e che ha trovato uno spazio nel mio percorso fotografico.”