Paolo Cagnacci e Castello di Ama: la fotografia come tempo sospeso
Il fotografo Paolo Cagnacci racconta Castello di Ama con immagini che nascono dal pensiero di Sant’Agostino sul tempo interiore, un tempo che non si misura ma si vive, sospeso tra memoria e visione.
Come scrive Mirco Marino, curatore artistico dell’azienda, “il presente si inscrive allora in un cortocircuito riemergendo nelle immagini fotografiche. L’immagine è d’altra parte il luogo in cui il presente si disloca occupando non solo la posizione ‘dell’‘è stato’, ma anche quella del ‘per sempre’.”
La luce diventa protagonista: unisce persone, architetture e paesaggi, trasformando gesti quotidiani e scorci toscani – vigneti, cipressi, oliveti e strade bianche – in un racconto universale. Attraverso trittici fotografici e intuizioni formali, Cagnacci intreccia tempi e luoghi diversi, costruendo una narrazione poetica fatta di frammenti che insieme compongono un’immagine più grande.
Castello di Ama emerge così come un luogo autentico e sospeso, dove natura e operosità convivono e il presente diventa eterno nello sguardo della fotografia.
Il suo progetto è pubblicato sulla pagina Instagram Castellodiama.framed, creata allo scopo di accogliere le opere prodotte durante Un anno di immagini per Castello di Ama, il progetto artististico nato dalla collaborazione tra Studio Marangoni e la nota azienda vitivinicola.
In questo video, l’autore introduce il suo progetto ispirato dalle persone e dall’atmosfera incontrate durante il suo soggiorno presso il borgo.