Arteficio: la fotografia come invenzione del reale
InDialogo presenta Arteficio, una mostra fotografica di Leonardo Bocci e Danilo Currò, a cura di Pietro Fazzini e Gabriele Fossi.
Il progetto è ospitato presso La Bottega di InFoto, in via Leonardo Bruni 4 a Firenze, e costituisce il quarto appuntamento del ciclo espositivo InDialogo.
L’opening è previsto per lunedì 4 novembre alle ore 18:00, con la presentazione della mostra alla presenza degli artisti e dei curatori, seguita da un aperitivo.
La mostra resterà visitabile fino a sabato 15 novembre, il martedì e giovedì dalle 17:00 alle 19:00, oppure su appuntamento contattando direttamente l’organizzazione.
La linea che separa realtà e finzione è sottile in ogni forma di espressione artistica. Anche la fotografia, nata come strumento per documentare il mondo, ha presto mostrato la sua natura ambigua: capace di descrivere ma anche di inventare.
Arteficio nasce da questa ambivalenza, esplorando il confine tra documento e immaginazione.
La mostra riunisce due autori che utilizzano la fotografia come mezzo di trasformazione, non come semplice rappresentazione. Come una civiltà che modella un pianeta per renderlo abitabile, entrambi riscrivono la realtà attraverso la luce, la narrazione e la suggestione.
Leonardo Bocci – Shadowplay
Con Shadowplay, Leonardo Bocci indaga il rapporto tra luce e oscurità.
Nella notte, la fotografia recupera la sua dimensione più enigmatica: la luce non rivela ma reinventa, trasformando gli elementi naturali in immagini sospese tra sogno e percezione.
Il gioco di contrasti diventa strumento per ampliare i confini del visibile e restituire al buio il potere di mostrare.
Danilo Currò – La Componente Magica
In La Componente Magica, Danilo Currò parte dall’osservazione del paesaggio dell’Etna per sviluppare un racconto che unisce sguardo scientifico e immaginazione.
Il progetto evolve in una narrazione visionaria, dove materia, tempo e identità si intrecciano.
La montagna diventa simbolo di trasformazione: un portale tra conoscenza e fantasia, in cui la fotografia assume il ruolo di connessione con la terra e con sé stessi.
Fotografia come costruzione
Arteficio propone una riflessione sul potere della fotografia di creare mondi.
Non solo come artificio o inganno visivo, ma come possibilità di ampliare la percezione del reale.
Attraverso luce, tecnica e narrazione, l’immagine fotografica diventa uno spazio di scoperta e di invenzione, un modo per immaginare la realtà al di là di ciò che appare.

