Poética di Chema Madoz
Poética
di Chema Madoz
La stagione della fotografia spagnola alla fsmgallery
19 gennaio – 1 marzo 2008
fsmgallery – Via San Zanobi 19r, Firenze
Mostra realizzata in collaborazione con Istituto Cervantes di Milano, Osservatorio per le arti contemporanee dell’Ente Cassa Di Risparmio di Firenze, Governo Spagnolo, Ministero della Cultura.
Il giorno dell’inaugurazione saranno presenti l’autore Chema Madoz e la curatrice della mostra Catherine Coleman (Museo National Centro de Arte Reina Sofia di Madrid – www.museoreinasofia.es).
L’appuntamento conclusivo della stagione spagnola della Fondazione Studio Marangoni è affidato al madrileno Chema Madoz. I suoi lavori, da sempre al limite dell’illusione ottica e del fantastico, sono raccolti nella mostra fotografica Poética, alla fsmgallery.
“Niente è come sembra” e Madoz lo dimostra svelandoci alcuni mondi nascosti in oggetti di uso comune. Un paio di forbici, un fiammifero, un bastone da passeggio, familiari a tutti noi, perdono con Madoz il loro significato consueto per essere inseriti in contesti nuovi, che li arricchiscono di altre sembianze. A tratti l’ironia, a tratti l’assurdo, a tratti il paradosso, sono la chiave di lettura di queste creazioni. Tutte accomunate da un elegante bianco e nero queste fotografie lasciano libero spazio all’interpretazione. Ognuna di esse offre infatti due livelli di lettura: si può gustare intellettualmente aggiungendo un senso lato a ciò che stiamo osservando e si può percepire esteticamente senza cercarne i significati ulteriori. L’autore ha costruito un linguaggio rappresentativo personale col quale affrontare l’oggetto che ritrae in più modi: senza alterazioni, manipolato e investito di significati diversi dai consueti, oppure privato della propria identità e reinventato del tutto. Il critico Borja Casani descrive così le sue opere: “Analogie visive, metafore, paradossi o metonimie che invitano lo spettatore ad un gioco di poetica percezione e richiesta di una attiva partecipazione”.
La sua arte è particolarmente affascinante poiché si esprime attraverso oggetti quotidiani, che di fascino ne hanno spesso ben poco. La sua attitudine è proprio quella di tirar fuori il lato nascosto di questi, accentuandone alcune caratteristiche o giocando con le loro forme. Ci offre dimensioni nuove, scaturite dall’alterazione di quella realtà immediata alla quale siamo abituati, per lasciarci andare in una condizione in cui tutto è possibile.