La mostra evento speciale della 16ª edizione del Middle East Now Festival, a cura di Roï Saade, è dedicata a Beirut, Recurring Dream, il nuovo progetto dell’artista e fotografa Tanya Traboulsi.

La mostra racconta il sogno ricorrente di una Beirut pacifica: una città che torna nei ricordi dell’artista attraverso immagini di solitudine e desiderio, paesaggi marini, incontri con amici, oggetti e interni.
Dopo aver lasciato il Libano negli anni Ottanta, durante la guerra civile, Traboulsi ripercorre la propria memoria personale e collettiva, trasformando la nostalgia in un racconto visivo intimo e universale.

Attraverso fotografie e materiali d’archivio, l’artista esplora Beirut come luogo familiare e al tempo stesso distante: una città stratificata, segnata da perdita e appartenenza, ma ancora capace di bellezza e resistenza.
Il suo lavoro offre uno sguardo sincero e delicato su una città che rifiuta di arrendersi, restituendo un’immagine di Beirut lontana dagli stereotipi e profondamente umana.

Giovedì 9 ottobre – ore 18.00
mostra fotografica
BEIRUT, RECURRING DREAM
by Tanya Traboulsi

SRISA GALLERY – Via San Gallo 53r

Festival di Giornalismo a Ferrara 2025: tra gli ospiti Michele Borzoni e Rocco Rorandelli

Il Festival di Giornalismo a Ferrara, organizzato dalla rivista Internazionale, è uno degli eventi culturali più attesi in Italia da chi ama il giornalismo di qualità e il confronto internazionale. L’edizione 2025 si terrà dal 3 al 5 ottobre e offrirà come sempre un ricco programma di incontri, conferenze, dibattiti e laboratori, con l’obiettivo di promuovere un’informazione indipendente, imparziale, etica e responsabile.

Michele Borzoni e Rocco Rorandelli al Festival di Internazionale a Ferrara

Tra i numerosi ospiti di questa edizione segnaliamo la presenza dei fotografi Michele Borzoni e Rocco Rorandelli, membri del collettivo TerraProject. L’appuntamento è fissato per domenica 5 ottobre alle ore 11, quando i due autori incontreranno verranno intervistati dagli studenti del Liceo Niccolini di Ferrara per un dialogo aperto e stimolante.

Silent Spring: fotografia e attivismo climatico

L’intervista sarà incentrata su “Silent Spring”, l’ultimo progetto a lungo termine di Borzoni e Rorandelli, dedicato all’attivismo climatico in Europa. Il lavoro racconta le azioni e le sfide dei movimenti giovanili che chiedono un cambiamento sistemico per contrastare la crisi ambientale.

Come spiegano gli autori: “Ispirato al libro seminale del 1962 di Rachel Carson, Silent Spring simboleggia la speranza in un futuro migliore attraverso un’azione instancabile guidata dai giovani.”

Chi sono Michele Borzoni e Rocco Rorandelli

Michele Borzoni (1979) è un fotografo documentarista fiorentino, cofondatore del collettivo TerraProject. Il suo lavoro affronta temi legati al mondo del lavoro, ai flussi migratori e alle trasformazioni sociali ed economiche. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui il World Press Photo.

Rocco Rorandelli (1973), anch’egli membro di TerraProject, concentra la sua ricerca visiva su questioni ambientali e globali, come l’industria del tabacco, le migrazioni e i cambiamenti climatici. Le sue fotografie sono state pubblicate su importanti testate internazionali come The New York Times, Le Monde, Der Spiegel e National Geographic.

I membri del collettivo Terraproject, sono i principali docenti del corso di Fotografia Documentaria di Studio Marangoni

Si è aperta il 6 maggio alle ore 17:30 presso “La Bottega di Infoto” – Via Leonardo Bruni 4, Firenze  “Riscriversi” di Bianca Giorgetti e Anna Ratajczyk; prima mostra del ciclo InDialogo.

“Riscriversi ospita i lavori di due artiste che scelgono di rappresentarsi in modo non convenzionale, utilizzando il proprio corpo come superficie, come filtro, come strumento attraverso cui far emergere ciò che le abita.
Entrambe si interrogano su cosa significhi oggi ridefinire sé stesse attraverso la fotografia.
Per loro, questo linguaggio non è solo mezzo di espressione ma complice silenzioso: un confidente a cui affidare emozioni, domande, e dubbi.
Di fronte ad un mondo in continuo mutamento, fermarsi e guardare indietro diventa un atto di puro coraggio.

Nel suo lavoro Lettere da Casa, Anna Ratajczyk affronta un passato che credeva ormai di aver perduto, proiettando su se stessa diapositive ritrovate nell’archivio di famiglia. Il suo corpo diventa così la tela su cui prendono forma e si intrecciano passato e presente. Le immagini che ne risultano, cariche di nostalgia e rivelazione, ridefiniscono la mappa dei ricordi e, con essa, la geografia della sua identità.
Bianca Giorgetti, invece, in Something Beneath rimane ancorata al presente e decide di indagare il suo io muovendosi nello spazio. Stanca dell’immagine riflessa che ogni giorno la osserva, parte alla ricerca di una versione più profonda di sé, attraverso la riscoperta di ciò che è vivo e mutevole fuori dal suo io. In questa ritrovata comunione con la natura. 
Bianca si libera del peso dell’immagine che proietta. Il suo corpo si fa velo, fondendosi in modo leggero con boschi, prati e i loro abitanti.

Riscriversi nasce dallo scarto fra ciò che è rappresentazione e ciò che è identità; invita a ripensare la costruzione dell’Io come processo aperto, volubile e mai definitivo”.

InDialogo, ciclo di mostre a cura di  Gabriele Fossi e Pietro Fazzini, è un ciclo di mostre che si interroga sulla capacità del visivo di riscrivere la realtà, di decostruire i vecchi codici e di generarne di nuovi, formulando un linguaggio capace di dare nuove forme al nostro immaginario.
Ad ogni tappa: due artisti, due sguardi, un confronto creativo, un dialogo.

Fotografia Europea 2025: Amina Stella Steiner, studentessa di Studio Marangoni vince il premio portfolio con “The Things You Said”

Grandi soddisfazioni per Studio Marangoni alla ventesima edizione di Fotografia Europea a Reggio Emilia. La fotografa Amina Stella Steiner si aggiudica il prestigioso premio portfolio con il progetto “The Things You Said”, realizzato nell’ambito del corso annuale avanzato “Filling the Gap”. Il riconoscimento è stato assegnato ex aequo con il lavoro “La Fortezza” di Federica Torrenti.

“Uso materiali semitrasparenti per creare una connessione visiva ed emotiva tra le parole e i ritratti. Lo strato trasparente con le parole simboleggia l’impatto di queste parole, ma per vedere appieno la persona bisogna sollevarlo, separando le parole dal ritratto […] poiché questo progetto è stato girato nella casa di ciascun soggetto, tessuti come tende e lenzuola sono il connettore visivo di tutta la serie.
Da un lato, spero che questo progetto raggiunga coloro che sono stati colpiti dalle parole degli altri, incoraggiandoli a recuperare la loro forza e la loro voce. Dall’altro, condividendo queste storie personali, mi propongo di promuovere l’empatia e la consapevolezza”

Il progetto fotografico colpisce per la sua intensità emotiva e l’uso evocativo dei materiali, confermandosi come una proposta di rilievo nel panorama della fotografia contemporanea.

Il riconoscimento ottenuto da Steiner si affianca a un’altra importante conquista per Studio Marangoni: la menzione di Sara Lepore all’interno della rassegna Giovane Fotografia Italiana 2024, iniziativa che valorizza i talenti emergenti della fotografia in Italia.

Entrambi i portfolio vincitori del premio portfolio saranno pubblicati sulla rivista Il Fotografo, una delle principali testate italiane dedicate all’arte fotografica.

Premio Ghirri 2025 a Davide Sartori, tra i premiati anche Sara Lepore

Davide Sartori è il vincitore del Premio Luigi Ghirri 2025, assegnato nell’ambito di Giovane Fotografia Italiana a Reggio Emilia. Il suo progetto, The Shape of our Eyes, Other Things I Wouldn’t Know, affronta il rapporto padre-figlio e propone una riflessione sulla mascolinità, attraverso fotografia, materiali d’archivio ed elementi performativi. Il premio include un contributo di 4.000 euro e una mostra personale alla Triennale di Milano.

Tra i riconoscimenti di quest’anno figura anche la Photo-Match Scholarship, rivolta a giovani fotografi per partecipare a Fotofestiwal Łódź. Tra i vincitori, anche Sara Lepore, con il progetto Ingrediente pentru un tort de miere, cu dragoste, sviluppato durante il nostro corso avanzato “Filling The Gap”.

Dal 2022 il premio porta il nome di Luigi Ghirri, in collaborazione con gli eredi e il Comune di Reggio Emilia. Negli ultimi anni sono stati attivati anche progetti internazionali, tra cui una residenza artistica in Svezia e, più recentemente, una in Inghilterra presso la Dalby Forest, grazie alla collaborazione con Photoworks e Forestry England.

CHE COS’È FORTEPAN?
Fortepan è un archivio online di fotografie vernacolari e non, dove la narrazione della vita quotidiana dei luoghi, delle città, delle strade e degli spazi domestici si intreccia con quella dei grandi eventi della Storia.
L’Archivio Fortepan nasce circa tredici anni fa a Budapest (www.fortepan.hu) dal ritrovamento di alcune fotografie anonime in un cassonetto e oggi conta oltre 200.000 fotografie.
Fortepan Method è il progetto triennale della Fondazione Summa Artium di Budapest (Ungheria) realizzato in collaborazione con Photolux Festival (Lucca, Italia) e il Fotofestiwal di Lodz (Polonia), con il sostegno e il contributo del programma Creative Europe dell’Unione Europea. Attraverso la creazione di una piattaforma internazionale (www.fortepan.eu), il progetto sta contribuendo a una significativa implementazione delle raccolte dell’Archivio Fortepan.
Fortepan è un archivio online, accessibile a tutt* e le fotografie, digitalizzate in alta risoluzione, sono disponibili sotto licenza Creative Commons e possono dunque essere visualizzate, utilizzate e stampate liberamente da tutt* l* utenti della piattaforma.

COME CONTRIBUIRE?
Cerchiamo fotografie realizzate entro i primi anni Duemila. Negativi, stampe, istantanee, diapositive, album. Qualsiasi materiale fotografico è ammesso. Non ci sono restrizioni tematiche né geografiche! Viaggi, momenti di vita intima e pubblica, ritratti, paesaggi.

COSA SUCCEDERÀ ALLE FOTOGRAFIE?
Le fotografie selezionate saranno scansionate e saranno restituite ai donatori e alle donatrici insieme ai file in alta risoluzione. Saranno successivamente catalogate e caricate sulla piattaforma www.fortepan.eu, con licenza Creative Commons, accessibili liberamente e gratuitamente a tutt* l* utenti.

CONTRIBUISCI ANCHE TU ALL’ARCHIVIO FORTEPAN!
Scrivi una email a c.ruberti@photoluxfestival.it per maggiori info.

Sabato 21 Settembre in Via dei Ginori a Firenze presso lo spazio AMO  “Visioni in Cortile” –
Narrazioni tra storia e ricerche artistiche contemporanee.
19:20 Proiezione di opere di 12 artisti visivi che gravitano attorno alla scena artistica fiorentina.
A cura di AMO coworking creativo. 19:45 Performance teatrale.
Dentro la corte intonsa dal 1400 di Palazzo Barbolani @aldo_innocenti racconta “quando l’erba del vicino era sempre più verde: vecchie ruggini con lo scomodo Cosimo de’ Medici.”
Testo di Marco Saverio Alessandro Mazzinghi
Durante l’evento verrà presentata un’opera, creata per omaggiare via de’ Ginori, da Carla del Barga, allieva della sezione di Arti Grafiche del Liceo Artistico di Porta Romana e Sesto Fiorentino.
AMO, coworking creativo,
si propone come spazio contenitore per le nuove generazioni di artisti, favorendo lo sviluppo e la diffusione della cultura contemporanea.
AMO: Coworking, eventi, formazione.

Sabato 14 alle ore 20 viene presentato il progetto Visioni sul territorio  in Piazza del Duomo a Pistoia al interno della manifestazione Un Altro Parco in Città.

Qual è il rapporto tra il territorio e i suoi abitanti, tra natura, cultura e il futuro del pianeta? Quali le narrazioni che possono aiutarci a comprendere le trasformazioni del paesaggio e l’impatto che hanno sulle nostre vite?

Visioni sul territorio è un progetto che nasce dalla sinergia tra Studio Marangoni, scuola di fotografia di Firenze, e Giorgio Tesi Group e si inserisce coerentemente in un lavoro di ricerca che vede lo studio del rapporto uomo/natura tra i temi centrali di indagine, con l’obiettivo di creare un ricerca che sia testimonianza del paesaggio e dei territori nonché delle dinamiche sociali e culturali che li abitano.

Il progetto è stato guidato da Chiara Ruberti, docente e curatrice, e ha visto il coinvolgimento di 12 giovan* fotografi e fotografe italian* selezionat* da una open call. L’obiettivo era attivare un percorso creativo di confronto e ricerca con il quale valorizzare l’importanza di uno sguardo collettivo, capace di rappresentare una testimonianza di appartenenza e di identità.

Fotografia di Matteo Orani.

 

 

Visioni sul territorio: il talk a UAPC di Studio Marangoni

Inaugura il 13 settembre 2024 alle ore 18:30 nella sede della Galleria Fidanda, in via della Venezia 7, la mostra “Some Other Places”. Lo stesso giorno sarà possibile partecipare al talk tra gli artisti e la curatrice alle ore 19:45 con una degustazione di vini e aperitivo con Trip Wine.

La mostra, a cura di Sara Bernhardt Poli, espone i lavori di Filippo Boccini, Chiara Cunzolo e Francesco Levy.
La proposta curatoriale esplora le dinamiche della fotografia contemporanea all’interno del territorio livornese, creando un dialogo attivo tra gli artisti selezionati e lo spazio della galleria d’arte Fidanda. Some Other Places è una riflessione neo-romantica su come i diversi linguaggi del medium fotografico vanno ad intersezionarsi creando poetiche che indagano i luoghi del nostro abitare. Lo spazio è definito dalla natura ma anche dalle strutture costituite dall’uomo, dove la parola abitazione è una connotazione culturale più che qualcosa di ben definito.

La decima mostra ospitata nel 2024 dalla Fondazione POMA Liberatutti di Pescia (PT) è dedicata alla fotografa Serena Gallorini. L’esposizione sarà inaugurata giovedì 19 settembre alle ore 18:30 alla presenza dell’artista, della curatrice Teodora Malavenda, autrice del testo critico del catalogo, della Presidente onoraria Rita Fantozzi, del Presidente Paolo Trinci, dei membri del Consiglio di Amministrazione della Fondazione e della curatrice della Fondazione POMA Liberatutti Marta Convalle.

Un pò di semantica:-Òide è un suffisso, deriva dal greco -οειδής e significa «simile a». -Òide nel vocabolario Treccani: è un suffisso di numerose parole composte derivate dal greco (come adenoide, antropoide, romboide, da ἀδηνοειδής, propr. «che ha forma di ghiandola», ἀνϑρωποειδής «simile a uomo», ῥομβοειδής «che ha forma di rombo o losanga»). Parole spesso formate modernamente sul modello greco, nelle quali -òide, indica in genere somiglianza di forma, di aspetto, di natura o comunque relazione, analogia, affinità con la cosa indicata dalla parola a cui viene legato. L’ -Òide di Serena Gallorini sarà un percorso di autoritratti fotografici che «nasce da un bisogno di catarsi personale» afferma Serena Gallorini.

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